Solidarietà Impegno torna a scuola. Il primo incontro alle elementari di Bazzano!

30 gennaio 2013 at 4:45 PM 1 commento

GRUPPO1

A una settimana di distanza dal primo incontro nelle scuole elementari di Bazzano, e ormai prossimi al secondo, vi raccontiamo cosa è successo mercoledì scorso!

Il terreno di prova è stata la V D, 18 ragazzi attenti e partecipi, vispi e curiosi.

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Al primo gruppo l’onere e l’onore di far sapere chi siamo noi di Solidarietà Impegno, cosa fa l’associazione e per cosa ci impegniamo. Quanti spunti vengono dalla «mano» del nostro simbolo! Una cascata di immagini, parole e sensazioni: qualcuno ci vede Paperino, altri un arcobaleno, altri ancora un sorriso! In un turbinio di interventi, alcuni alunni alzano la mano due tre quattro volte, ecco che veniamo facilmente condotti verso la più semplice spiegazione della natura di SI: promuovere, sensibilizzare e diffondere. E il filo conduttore? Una maggiore giustizia nel rapporto tra Nord e Sud del mondo.

Non si fa in tempo a parlare di mondo, di quanto sia vasto e diversificato in ogni suo paese che irrompe nientemeno che… Mercatore, il grande cartografo del ‘500! Si presenta in maniera un po’ buffa nella classe: il cappello piumato e la calzamaglia strappano più di un sussurro: «E questo adesso chi è?». Vuole mostrare a tutti la sua rappresentazione del mondo, il classico planisfero che usiamo ormai da 500 anni e a cui siamo abituati. Ma il dott. Peters, Arno Peters – come gli piace presentarsi, neanche fosse James Bond con farfallino e compasso in tasca invece che un geografo del XX secolo – non è che sia d’accordissimo. Insomma, una piacevole improvvisata! Non capita mica tutti i giorni di assistere a un dibattito a scena aperta tra due personaggi di un simile calibro, no?

mercatore

carta peters

I bambini osservano incuriositi questi due studiosi, spuntati come per caso nella classe, e intervengono con tante domande: «Perché nella cartina di Peters i paesi sono tutti stiracchiati?»; «Ehi, avete usato dei colori diversi!»; e tante altre… C’è chi si avvicina e con la lente di Mercatore si mette a cercare le isolette più piccole, chi prova a cercare Bazzano e… chi si accorge che la cartina di Peters è «spostata». Alla fine viene svelato l’arcano: la carta di Mercatore riflette la visione del mondo nel periodo coloniale: i paesi più potenti e ricchi, quelli da cui si partiva per conquistare quelli sconosciuti e lontani, erano rappresentati più grandi e subito visibili, al centro. Dunque non c’è da stupirsi se l’Europa sembra grande come il Sudamerica, quando invece il vecchio continente copre la metà della superficie dell’America meridionale; niente di strano se la nostra Europa è proprio al centro della rappresentazione.

E il dottor Peters? Arno ci fa vedere che i suoi studi geopolitici hanno prodotto una rappresentazione del mondo decisamente diversa da quella di Mercatore: un disegno più «giusto» del mondo, non guidato da interessi di supremazia e potere di un paese sull’altro: ogni paese è precisamente proporzionato alla sua reale estensione, e al centro c’è l’Africa.

carta peters nord sud

Ma i due ormai hanno parlato abbastanza: escono a mangiare (letteralmente) due tigelle e ci lasciano lavorare in classe! Cogliendo lo spunto del desiderio di «equità» manifestato da Peters, è ora di far vedere quale è il Nord del mondo e quale il Sud. Da quali Paesi sono composti? Quanto sono popolati? C’è da mangiare per tutti? Ed ecco che ricreiamo in classe, utilizzando proprio i pop mondoragazzi, la popolazione mondiale, la divisione in Nord e Sud, e la suddivisione delle risorse alimentari! È molto semplice: l’Africa è rappresentata da 3 ragazzi a cui tocca dividersi un solo biscotto… in Europa e Nordamerica, invece, ci sono molti più biscotti che persone, tanto che ai ragazzi cadono dalle mani e non sanno dove metterli!

Ma, con lo stesso numero di biscotti, riusciremmo a far mangiare tutto il mondo allo stesso modo? In ogni continente avrebbero tutti la stessa quantità di cibo, evitando contrasti, litigi, sprechi e fame? Sì, è possibile, e lo dimostriamo: ripartendo equamente tra i ragazzi lo stesso numero di biscotti, ne risulta la quantità – per nulla disprezzabile – di due a testa.

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Quello che siamo riusciti a fare nel microcosmo di una classe, forse è possibile realizzarlo anche più in grande, con un piccolo impegno da parte di ciascuno di noi: i disequilibri e le ingiustizie si possono ridurre. Il mondo e le sue risorse sono sufficienti per tutti, e non devono essere proprietà e privilegio di pochi. Un insegnamento che – ne siamo certi – i ragazzi della V D non dimenticheranno.

E nemmeno noi… 🙂vignetta11

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